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OSTEOPATIA

Attraverso particolari manipolazioni, lo specialista rimette in sesto organi e articolazioni. Per curare dal torcicollo al mal di stomaco

E' un' arte curativa nata in America alla fine dell"800 grazie al medico Andrew Taylor Still, che, in contrapposizione alla medicina tradizionale dei suoi tempi, ideò un nuovo approccio alla salute e fondò nel 1882 il primo Collegio di Osteopatia.
Dall'America, dove è molto praticata, l'Osteopatia si diffuse ben presto nei Paesi anglosassoni, per estendersi poi in Europa e anche in Giappone. L'osteopatia si basa su alcuni semplici principi, dai quali dipende tutta la sua filosofia.

Il movimento è vita

Il primo principio afferma che tutte le parti del corpo sono fatte per muoversi, in alcuni casi ciò è evidente, in altri, come in quello degli organi interni, lo è meno. Le varie strutture dell'organismo, sono soggette:

  • sia a macromobilità
  • sia a una micromobilità più profonda, essenziale affinché nell'organismo non s'instauri la malattia.

Il movimento delle varie strutture (muscoli, scheletro, visceri - sistema circolatorio, neuro-endocrino e cranio- sacrale) è collegato: lo stomaco, per esempio, oltre ad avere propri movimenti di peristalsi, è in rapporto con il diaframma, motore di tutta la mobilità dei visceri e, a sua volta, in stretto contatto con le vertebre lombari.

La persona come unità

Un altro fulcro dell'osteopatia è quello di considerare la persona come un'unità. Ogni sua parte, corpo, visceri e psiche, è dunque dipendente dalle altre: il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura e dunque il benessere generale.

Osteopatia

Tutto parte dal cranio

Strettamente collegato al precedente, è un principio di estrema importanza, secondo il quale le microfluttuazioni del cranio si propagano in tutto il corpo. E' emerso, infatti, che nel cranio sono presenti alcune suture che non arrivano mai a saldarsi completamente e che hanno micromovimenti connessi alle fluttuazioni del liquido cefalorachidiano prodotto a livello dell'encefalo e che avvolge tutto il sistema nervoso. Questi movimenti di espansione e retrazione si propagano, attraverso la duramadre una membrana inestensibile, direttamente all'osso sacro e poi a tutto il corpo. Il meccanismo cranio-sacrale è di estrema importanza in osteopatia perché rappresenta il sistema più profondo del corpo.

L'autoregolazíone

Uno degli altri concetti chiave è che ogni individuo è fatto per stare in salute: il nostro corpo contiene in pratica tutto quanto gli serve per mantenere lo stato di salute.
L'energia di cui il corpo dispone può talora:

  • diminuire,
  • essere bloccata in qualche sua parte.
    E' questo il caso in cui l'osteopata interviene, stimolando con le sue tecniche la capacità di autoripresa dell'organismo.

 

Obíettivo confort

Ogni organismo mira a vivere nell'equilibrio, nel confort e nel risparmio: tende quindi ad adattarsi a ogni situazione e a ridurre al minimo il proprio dispendio energetico.
Ecco perché, ad esempio, una persona affetta da cifosi, un'eccessiva curvatura posteriore della colonna vertebrale, può non avere alcun disturbo: si è verificato semplicemente un adattamento alla situazione da parte dell'organismo, che ha così trovato un suo equilibrio.

Osteopatia

I campi di azione

L'osteopatia, lo si è visto, considera l'individuo come un'unità; ne consegue che tale disciplina non ha limiti legati alla localizzazione del disturbo, ma piuttosto alla sua natura. Essa, inoltre,

  • lavora sull'integrità della struttura,
  • valuta la funzione compromessa in relazione alle parti e alle funzioni circostanti.

L'osteopatia è efficace quindi in tutti i disturbi di tipo funzionale, mentre non è indicata nelle malattie organiche e nelle anomalie costituzionali. Se, per esempio, si ha un problema a livello del ginocchio, il terapista potrà risolverlo solo se dipende da alterazioni funzionali, di mobilità, mentre sarà impotente in caso di frattura o lesione ai legamenti. Ne consegue che l'osteopatia può risolvere i disturbi più vari: dal mal di schiena alla cefalea, dal torcicollo al bruciore di stomaco.

La diagnosi

L'osteopata fornisce una diagnosi differenziale cui giunge attraverso una valutazione complessa.
Di fondamentale importanza è l'anamnesi, in questa fase, l'osteopata indaga su eventuali traumi subiti dal paziente anche molti anni prima, poiché possono aver provocato un adattamento con ripercussioni in altre zone del corpo.
Così una distorsione a una caviglia può determinare modifiche a livello del bacino e queste, a loro volta, possono introdurre problemi di mobilità al collo.
Vanno anche segnalati eventuali interventi chirurgici subiti visto che anche le aderenze possono creare, negli anni, problemi di funzionamento di alcuni organi del corpo.

È bene infine mostrare all'osteopata i risultati di esami strumentali precedenti, radiografie, ecografia, analisi possono fornire elementi utili.

Visita accurata

Dopo l'anamnesi, ha inizio la visita. La persona è esaminata in piedi, per individuare eventuali adattamenti posturali; viene fatta camminare ed è sottoposta a test di mobilità soprattutto nelle zone colpite dal disturbo e in quelle connesse.
I test sono sia di macromobilità sia di micromobilità (si valuta la mobilità delle singole articolazioni).

 

Come agisce il terapeuta

Come s'interviene

Individuata la zona sulla quale agire, che, come già detto, può non essere quella in cui si avverte il disturbo, ma una parte a essa collegata anche se distante, il terapista attua le sue tecniche manuali.
Il paziente è sdraiato sul lettino: in base alle esigenze viene messo in posizione prona, supina, o su un fianco, oppure viene fatto sedere.

Agendo con le mani:

  • sul sistema muscolo scheletrico,
  • su quello viscerale,
  • circolatorio,
  • neuro-endocrino,
  • cranio-sacrale,

il terapista cerca di ripristinare la corretta fisiologia del movimento.
Può farlo con tecnica diretta, che mira a eliminare il blocco e la riduzione di mobilità.
Talora, invece, può intervenire esagerando la disfunzione per spingere l'organismo a sfruttare la propria energia e le proprie doti di auto guarigione.
In caso di patologie particolari, quali artrite reumatoide e osteoporosi, o se il paziente è un bambino piccolo o un anziano, l'osteopata può decidere di ricorrere a una tecnica più dolce. In alcuni casi, l'osteopata necessita della partecipazione attiva del paziente, che deve contrarre il muscolo collegato all'articolazione affetta da restrizione della mobilità.

 

La seduta

Una seduta di osteopatia dura circa 45 minuti; ma la prima può essere anche più lunga. Di solito in ogni caso, anche nelle sedute successive alla prima, il terapista dedica parte del tempo alla visita, per verificare gli effetti del trattamento precedente.

 

Benefici rapidi

I primi benefici sono avvertiti dal paziente già dopo la prima seduta, ma è dopo due trattamenti che la persona comincia a sentirsi davvero meglio. Quattro o cinque sedute sono in genere sufficienti a risolvere il problema.
Se dopo tale numero di trattamenti non si registra alcun miglioramento, è meglio sospendere la cura e sottoporsi ad accertamenti specifici in grado di individuare la causa organica, dunque non funzionale all'origine del disturbo.

Una collaborazione vincente con il medico

Esiste anche nel nostro Paese ormai da vari anni una proficua collaborazione tra osteopati e medici in genere tra cui oculisti, pediatri, ginecologi, ortopedici, odontoiatri, gnatologi ossia gli specialisti dei disturbi relativi all'occlusione della bocca.
Una malocclusione può, infatti, dare origine a:

  • cervicalgie,
  • dorsalgie,
  • squilibri a livello dei muscoli

e può provocare quindi una serie di disturbi nei quali l'intervento dell'osteopata si rivela risolutivo. Spesso il gnatologo richiede la collaborazione dell'osteopata per verificare per esempio se l'apparecchio ortodontico applicato a un paziente sia adatto a lui o se invece sia troppo stretto e limiti quindi la sua mobilità cranica.
Il dentista infine può richiedere all'osteopata di eseguire trattamenti sul cranio o sulle articolazioni mandibolari di un suo paziente per rendere più efficaci e rapidi gli effetti del suo intervento.

Neonato

Per il neonato

Dopo il trauma del parto l'osteopata può risolvere tanti disturbi, talora inspiegabili, che affliggono i bambini. Vediamo perché. Durante il parto, la testa del bambino è sottoposta a un trauma. Il momento più difficile è senz'altro quello dell'espulsione, in cui lo sforzo congiunto della donna e del neonato porta alla nascita del piccolo. In questa fase, appunto, può verificarsi un'alterazione, a volte davvero impercettibile, a livello del cranio. Questa parte del corpo è importantissima poiché i sui movimenti si propagano a tutto l'organismo. E' opportuno quindi che nei primi mesi di vita si sottoponga il bambino a una visita osteopatica, durante la quale l'osteopata possa verificare la corretta funzionalità del meccanismo cranio-sacrale.

Da una sua alterazione possono, infatti, derivare sintomi vari, dall'irritabilità al rigurgito, dall'insonnia agli sbalzi di umore, fino al pianto prolungato e apparentemente privo di una causa precisa. Con il tempo, inoltre, per la tendenza all'adattamento tipica dell'organismo, il bambino può, a seguito di quell'alterata funzionalità cranio-sacrale, andare incontro, per esempio, alla scoliosi.
L'intervento dell'osteopata sui bambini è estremamente delicato e si avvale di tecniche molto dolci.

Perché rivolgersi all'osteopata in gravidanza

Gravidanza

L'Osteopatia è una terapia dolce volta ad assecondare il corpo della donna ai cambiamenti che avvengono durante la gravidanza. Compito dell'osteopata è aiutare ad alleviare le più svariate problematiche che si presentano durante la gravidanza, donando alla futura mamma un benessere ed un equilibrio che le permetteranno di vivere questo periodo in maniera serena, anche accompagnandola ad un parto il più possibile naturale e privo di complicazioni. L'Osteopatia non costituisce nessun pericolo né per la mamma né per il feto ma è un valido aiuto per le sofferenze che si possono incontrare: il trattamento osteopatico non deve essere interpretato come un eccesso di medicalizzazione ma come prevenzione soprattutto se si interviene fin dai primi mesi; inoltre è consigliabile che la madre ed il bambino vengano trattati anche per qualche seduta dopo il parto per un esame strutturale.

In cosa può essere d'aiuto l'Osteopatia

Durante la gravidanza possono insorgere diversi disturbi funzionali. I consigli del vostro osteopata durante la gravidanza possono risultare molto utili per  imparare ad usare il vostro corpo correttamente e per alleviare tali possibili problemi, quali:
• mal di schiena, lombalgia
• sciatalgia
• difficoltà nella respirazione
• problemi digestivi e bruciori di stomaco
• difficoltà nel transito intestinale e costipazione
• dolori alle gambe
• problemi circolatori agli arti inferiori
• dolori alla cervicale
• mal di testa
• mobilità del sacro
• reflusso gastrico
• infezioni del tratto urinario
• vaginite o dolore durante i rapporti sessuali

Tutte queste disfunzioni possono essere trattati con le normali sessioni di osteopatia durante la gravidanza.
Ogni gravidanza è comunque uno stato a sé. In sostanza, l'osteopatia consente un migliore adattamento dell'organismo ai cambiamenti dei tessuti del corpo e alle pressioni addominali associate alla gravidanza.
Il trattamento osteopatico può focalizzarsi anche sugli stati emotivi della futura mamma.
L'Osteopatia aiuta la mamma a prepararsi al parto
Nel caso in cui, per esempio, si è reduci di un trauma pelvico, si possono avere ripercussioni sulla meccanica del parto. Con il suo lavoro specifico, l'osteopata assicura la corretta mobilità articolare del bacino e l'asse vertebrale, che può essere interrotta da traumi che si verificano nel corpo, disturbi digestivi cronici.
Per esempio:
• un trauma al coccige
• una frattura pelvica o lussazione
• conseguenze di un incidente d'auto
• una cicatrice dell'episiotomia o cesareo
• cicatrici all'addome

Per informazioni e trattamenti rivolgersi a:

INCONTRI GIUSEPPE Osteopata D.O. M. R. O. I.

Tel 0376/398412 Cell. 3382477247 - 3476026236

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